Disegno di legge sulla sicurezza globale: la Francia dice no

Un cartello colpisce più degli altri, in questo insolito sabato di neve a Parigi.

Sotto la neve, il fuoco della rivolta“.

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“Sotto la neve il fuoco della rivolta”. AP Photo

È una marcia contro gli abusi della polizia.

Decine di migliaia di persone hanno manifestato sabato a Parigi e in altre città della Francia contro la proposta di legge sulla “Sécurité Globale“.

I manifestanti hanno sfidato la neve e il primo giorno di coprifuoco alle 18 per dire no in particolare all’articolo (il numero 24) del disegno di legge, che riguarda il divieto di diffondere immagini di poliziotti in azione e condividere video degli stessi sui social media.

“Polizia dappertutto, giustizia da nessuna parte”

Nella capitale, un corteo ha sfilato in direzione di place de la Bastille, chiedendo il ritiro del progetto di legge e gridando lo slogan “polizia dappertutto, giustizia da nessuna parte”.
Ovunque, i manifestanti avevano striscioni e gridavano contro lo “stato d’emergenza” e lo “stato di polizia”.

Molti dei manifestanti erano ancora indignati per la risposta “sproporzionata” della polizia, quando ha interrotto un rave party di Capodanno illegale in Bretagna, che aveva attirato circa 2.400 persone.

I dati dell’affluenza alle manifestazioni sono variati molto, come capita sempre, tra le autorità e gli organizzatori: mentre la polizia ha stimato l’affluenza totale in tutto il paese a 34.000 persone, gli attivisti anti-proposta di legge hanno dichiarato un numero di circa 200.000 persone.

La polizia è intervenuta soltanto per sgomberare dei gruppi di giovani che stavano organizzando un rave party non autorizzato a poca distanza dal corteo.

Uno sparuto gruppo di “Gilet Gialli”

A Parigi si sono uniti alla manifestazione anche gruppi di “Gilet Gialli”, che hanno organizzato un raduno contro un eventuale nuovo confinamento in Francia.

La polizia ha arrestato 75 persone in tutto il paese, 24 delle quali a Parigi, ha scritto su Twitter il ministro degli Interni Gérald Darmanin, mentre 12 agenti di polizia sono rimasti feriti.

“Se questo avviene nel nostro paese, calpestando i diritti dell’uomo e le sue libertà, allora mi vergogno di essere francese”, ha aggiunto.

Il produttore musicale picchiato

Le immagini dei poliziotti bianchi che hanno malmenato un produttore musicale nero, nel suo studio parigino, il 21 novembre scorso, hanno amplificato la rabbia per questa proposta di legge, condannata da molti come segnale di una svolta a destra dal presidente Emmanuel Macron.

Altri recenti incidenti, ripresi dalle telecamere, hanno mostrato la polizia parigina usare la violenza per abbattere un campo abusivo di immigrati.

Articolo 24 da riscrivere

Di fronte alle crescenti proteste, il partito LREM (La République En Marche) di Macron ha annunciato che riscriverà il discusso articolo 24 del disegno di legge, che riguarda le riprese della polizia.

La proposta di legge, già approvata dall’Assemblea nazionale, sarà esaminata dal Senato a marzo.

Le “marce per la libertà” sono state indette da un gruppo di associazioni che comprende Amnesty International e diversi sindacati, compresi quelli che riuniscono giornalisti e registi.

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