È proprio il mondo che avevamo lasciato

DI GIOVANNI BOGANI

Il mondo ha ricominciato a fare rumore, a ciabattare, a urlare, a insultare dal vivo – prima lo facevano comunque abbondantemente su Facebook.

Sono andato a fare la spesa in una Coop dentro un centro commerciale, e la “piazza” del centro era invasa da un sordo boato: gente che urlava, dappertutto. Ieri ho preso lo scooter, e sono felice di esserne uscito vivo: Suv all’arrembaggio, sgassate, frenate a bomba.

Non so descriverlo bene, ma è proprio il mondo che abbiamo lasciato. Eppure, dopo aver avuto il culo di essere sopravvissuti, io ricomincerei un po’ più sottovoce.

Non so, non lo saprei dire a parole, ma mi sarei immaginato un ritorno alla vita meno… beh, meno arrogante, ecco. Siamo tutti dei sopravvissuti, abbiamo scoperto quanto basti poco per farci fuori da questo mondo, se ne sono andati – solo in Italia – in 120mila, una persona su 500 è morta, vuol dire che ognuno di noi probabilmente ha visto scomparire qualcuno che conosceva.

Mi sarei aspettato di tornare a vivere con più gentilezza, più in punta di piedi. Non urlando e spintonando, in una gara a chi urla di più, Ci siamo salvati, non dovremmo dimenticarlo.

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