Essere animalisti in un mondo che non piace più

DI RITA CUTUGNO

Non ci posso far nulla… continuo a pensare alla morte atroce e dolorosa di una elefantessa, al cane trascinato da un’auto in corsa, al riccio seviziato per puro gusto, ai gatti incendiati, ai cavalli frustati, alle galline e ai maiali tenuti in condizioni disumane, agli animali negli zoo e nei circhi, alla crudeltà intenzionale contro tutti gli animali e non riesco a darmi pace. Sono animalista?

Sì, lo sono. Sono fieramente animalista. Dico solo una cosa: odiate gli animali e volete ucciderli? Allora fateli morire in un attimo, sparategli, fate quel cavolo che volete… ma non torturateli. Questo mondo non mi piace più. Qualcuno potrebbe dirmi che dovrei pensare più alle persone che agli animali … e allora io rispondo che non esistono persone più “umane” degli animali. Le bestie siamo noi.

Non ho pietà per gli esseri umani perché possono difendersi, se vogliono, a parte i bambini e gli anziani ovviamente…Tutto il male fatto agli animali indifesi dovremo pagarlo un giorno, non c’è dubbio alcuno, perché sono creature viventi che, molto spesso, hanno più sentimenti di noi, soprattutto hanno sentimenti migliori.

Dio avrà pietà di noi? E perché dovrebbe averne, se il male fatto è stato intenzionale e immotivato? Ogni lacrima che un animale innocente ha versato per colpa nostra, sarà la nostra condanna. Possiamo solo sperare nella infinita misericordia di Dio. Io non so se riuscirei ad essere misericordiosa, anche se ho saputo perdonare, ma questa è un’altra storia…

Immagine tratta dal web

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