Giorgio Belloni, Calma

DI ILARIA PULLE’DI SAN FLORIAN

Un artista originale, Giorgio Belloni, che non aderisce all’Impressionismo o alla Macchia, o meglio non accetta di esserne fagocitato o venirne inglobato.

L’istinto che lo porta a rifiutare, dopo gli studi a Verona e la frequentazione dell’Accademia di Brera, Futurismo e avanguardie, che pur in quegli anni dominano la scena artistica, lo aiuta altresì a concentrarsi sulla naturale prospettiva di una realtà vissuta e amalgamata attraverso esperienze culturali e rielaborazioni liriche.

Ne nasce in tal modo una personale visione paesaggistica, e in seguito all’esordio con alcune vedute di interni, l’autore trova la propria strada nella rappresentazione della natura, che decide di consegnare all’osservatore senza ulteriori indugi, con calma e sacralità.

Elegantemente ricercato, probabile derivazione di una condotta di vita sobria e moderata, lontana sia dagli eccessi veri e propri sia dai tradizionali luoghi comuni tendenzialmente attribuiti agli artisti, Belloni effettua ricerche mirate e meticolose, spesso risultato di lunghi soggiorni nei luoghi protagonisti dei suoi dipinti.

Lo troviamo così in Liguria, dove si dedica alla rappresentazione di un mare in grado di catturarne talento e creazione, letteralmente guardato ed analizzato istante per istante, alla minuziosa ricerca della ‘atmosfera più adatta a esprimere la propria aspirazione alla luce’ secondo la definizione del critico d’arte Enrico Piceni, il quale coglie in quella poetica meditativa, a tratti malinconica, un nuovo ordine mentale ed espressivo atto ad avvolgere in modo suadente la mente dello spettatore.

Allora prendono forma le vedute sul mare, interpretate con tecnica sopraffina attraverso il legame del pensiero, e regalate in un’immagine impossibile da fissare.

Mentre cielo e mare si mescolano all’orizzonte, presente il barlume di realtà dell’imbarcazione lontana, tutto diventa armoniosamente instabile, e lo sguardo vacilla sull’ipotesi di non essere davanti ad un dipinto, ma ad una finestra.

Ciò che succede, ironicamente, nel film Segni particolari: bellissimo, con Adriano Celentano, in cui Mattia, lo scrittore protagonista, deve convincere l’esaminatore che ha appena bocciato la ‘figlia’ per la troppa fantasia esternata nella stesura del tema, che quel contesto esiste davvero, e con un curioso e semplice effetto cinematografico, ottenuto tramite video ed effetti sonori accompagnati dalla descrizione verbale, si ha davvero l’impressione che quell’immagine corrisponda alla realtà.
Se si fosse utilizzato un dipinto di Giorgio Belloni, l’effetto sarebbe stato lo stesso…

Giorgio Belloni 1861 – 1944
Calma (1913)
Olio su tela (152,5 x 162 cm)
Milano – Collezione della Fondazione Cariplo

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