Si fece di gesso il cielo
e pietre bianche
cadevano dalle nuvole ovattate
come neve di carta.
Di marmo pareva il mare,
duro, impietrito e immobile
scolpito sui frangiflutti del tempo,
dove i gabbiani non osavano volare.
E venne il vento vestito di fiori
a spettinare i pensieri della terra
e posò ghirlande di lucciole
sui capelli degli angeli.
Trasportò polline e rugiada
per nutrire le api regine.
Sentimmo profumo di miele
sulle labbra della primavera.
Nel soffio lieve del respiro suo
udimmo la vita, silenziosa
e morbida che scivolava
fluente come seta tra le dita.
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