Il clima non è buono, troppi offendono l’intelligenza umana

DI RICCARDO ANCILLOTTI

Esiste una legge statale che prevede che alla fine di ogni legislatura amministrativa il comune presenti un bilancio-inventario positivo delle alberature urbane. Chi la rispetta nei fatti?

Non e’ una domanda retorica, perché i cambiamenti climatici, richiederebbero un livello di coscienza ambientale che oggi è totalmente fuorviata da necessità di consenso elettorale.

Il consenso richiede risposte immediate sull’oggi e, che se ne dica, se ne dica, chi cerca la risposta veloce, se ne fotte altamente del domani, tanto per se che per chi verrà dopo!

Il clima cambia inesorabilmente e noi, tutto quello che possiamo fare è creare condizioni per rallentare questo cambiamento.

Purtroppo però, fingendo di non saperlo o evitando di guardare alla sostanza della vita umana, passiamo dal pensiero economico kenesiano, a quello antropologico di Russeau, alle strambe teorie su consumi di risorse che non servono ad affrontare il problema, ma solo a diluire responsabilita’ di pochi in corresponsabilita” di tutti!

Ma se restassimo con i piedi per terra e la testa sulle spalle potremmo forse avvicinarci a compiere atti indispensabili per la sopravvivenza della specie umana. Ammesso che ne valga la pena.

COSE ELEMENTARI

L’aumento massiccio delle alberature nei centri abitati.
La sostituzione di alberi che non si adattano più a questi luoghi, come il platano ed il pino con altri tipo il tiglio.

La captazione delle acque meteoriche per un loro utilizzo in periodi di siccità.
Evitare lo scorrimento di torrenti e corsi d’acqua sotto le piazze e le strade.
Manutenzione e non utilizzo dei terreni di golena.

Blocco degli interventi di ulteriore cementificazione, recupero e riqualificazione dell’esistente

COSE MEDIE SUPERIORI

No, a grandi opere finalizzate unicamente a qualche anno di occupazione con incremento del degrado ambientale.
Abbattimento a tappeto di tutti gli abusi edilizi .

Riforestazioni delle aree disboscate anche a causa di incendi dolosi.
Piano di bonifica di tutti i territori degradati, inquinati o resi sterili per pratiche agronomiche criminogene.
Carcere duro per ogni crimine ambientale.

COSE PROFESSIONALI

Programma immediatamente operativo su tutto il territorio nazionale per la salvaguardia e la manutenzione ordinaria e straordinaria di tutto il tessuto ambientale.

Privilegiare in tutti i casi le opere di ingegneria naturalistica a quelle cementizio murarie.
Costituire presidi stabili sul territorio, dotati di strumentazione e tecnologie avanzate che permettano di prevenire rischi calamitosi in tempi reali.

Sviluppare ricerca scientifica applicata per raggiungere la copertura del cento per cento del fabbisogno di energia elettrica da fonti rinnovabili !

BISOGNO DI NORMALITA’

Il territorio è un bene non inesauribile, perciò ha bisogno di cure, manutenzione, controllo e salvaguardia.
Funzioni, che possono essere promosse e svolte solo dalla presenza fisica dell’uomo.

Continuare a giocare con le nostre ambiguità culturali, che ci fanno credere ad esempio di essere dei bravi piloti di auto, pur senza avere la benché minima idea di come funzioni un motore a scoppio.

Oppure di essere maestri di informatica senza neppure sapere come si costruisce un circuito di memoria artificiale. Ci rende propensi più a credere a dei feticci mentali consolidati che a ragionare con cognizione di causa sulle cose.
La normalità è la conoscenza e la coscienza di ciò che si deve e si può effettivamente fare.

Associata alla consapevolezza che quando si svolgono funzioni nell’interesse unico del pubblico, chi gioca a “far finta di sapere” è un pericolo per tutti e quindi va fermato e disinnescato prima che faccia esplodere la stupidità della sua falsa diversità!

Immagine tratta dal web

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