Il rapporto fra nonni e nipoti e la tutela giurisdizionale

Le relazioni e le esperienze quotidiane sono molto importanti per la costruzione dell’identità individuale del bambino. Le situazioni che si trovano a vivere i minori sono importanti perché permettono di favorire il loro benessere spingendoli anche a sviluppare le capacità di rapportarsi con gli altri ed affrontare il mondo che li circonda. I bambini ricercano supporto nei genitori e, molto spesso, anche nei nonni, i quali sono da considerare – secondo le più recenti ricerche – come un’importante risorsa nella crescita relazionale ed affettiva del minore.

Il nostro ordinamento tutela proprio questo rapporto tra nonni e nipoti e, addirittura, le attenzioni del legislatore e della giurisprudenza si estendono anche ai nonni “acquisiti” ossia ai nuovi compagni dei nonni biologici.

Il fondamento giuridico del diritto dei nonni di avere un rapporto stabile e duraturo con i nipoti è rinvenibile, in primis, negli articoli 2 e 30 della nostra Costituzione mentre, dal punto di vista codicistico, è ravvisabile nel disposto contenuto nell’art. 317 bis del Codice Civile che recita: “Gli ascendenti hanno diritto di mantenere rapporti significativi con i nipoti minorenni. L’ascendente al quale è impedito l’esercizio di tale diritto può ricorrere al giudice del luogo di residenza abituale del minore affinché siano adottati i provvedimenti più idonei nell’esclusivo interesse del minore. Si applica l’articolo 336, secondo comma.”

Ovviamente al diritto dei nonni di intrattenere rapporti con i nipoti corrisponde lo speculare diritto del minore di crescere serenamente intrattenendo rapporti significativi e stabili con i parenti; conseguentemente – anche secondo la giurisprudenza ormai consolidata – il nipote sarà considerato anch’esso come parte processuale con possibilità per il medesimo di essere sentito nel corso del procedimento. Il minore, difatti, ha diritto alla conservazione di un rapporto con i nonni.

Una precisazione è doverosa: i nonni sono tutelati nella frequentazione dei nipoti in quanto ciò é interesse primario dei minori stessi; pertanto, i nonni non possiedono, in realtà, un autonomo diritto, bensì un diritto che discende da quello dei nipoti a frequentare persone con cui creare legami positivi e non pregiudizievoli.

Ovviamente non sempre sussiste il diritto dei nonni di instaurare un legame e coltivare un rapporto stabile con il minore in quanto, in determinate occasioni, può venire meno l’interesse primario in capo allo stesso. Ciò può avvenire quando viene accertato che il rapporto nonni-nipote contrasta con l’interesse del minore ossia, in altre parole, quando la presenza dei nonni dovesse rivelarsi dannosa, pregiudizievole ed inadeguata per lo sviluppo ed il benessere del bambino stesso. Non sono di certo mancate, infatti, pronunce giurisprudenziali in cui é stato negato il diritto di visita dei nonni in considerazione delle condotte negative e pregiudizievoli tenute dai medesimi anche, ad esempio, nei confronti di uno dei due genitori.

É chiaro che ogni singola situazione sarà meritevole di specifica valutazione proprio per capire tutti gli aspetti che coinvolgono la triade “genitori-minore-nonni”.

Sicuramente il ruolo della giurisprudenza è molto importante in quanto, trattando diverse situazioni, ha modo di delineare ed analizzare le diverse condotte tenute dai soggetti attivi del rapporto sopra richiamato. Ad esempio, una recente ordinanza della Cassazione del luglio 2022 ha sottolineato che i nonni hanno la possibilità di vedere i nipoti anche in caso di conflittualità tra rami familiari e, con ciò, tutelando e ribadendo il loro diritto di mantenere una relazione stabile ed affettiva con i propri nipoti, nell’interesse supremo di questi ultimi. (Fonte: Faro Giuridico)

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