«Il seme della speranza» di Emiliano Reali, viaggio nel mondo del fantasy e del fantastico

DI FRANCESCO FRAVOLINI

 

 

È un genere letterario #fantasy Il Seme della Speranza di Emiliano Reali, prefazione di Alessandro Cecchi Paone; Scatole Parlanti – Collana: Mondi; prezzo: 14,00 Euro.

La storia contenuta nel libro racconta di Eres che vive in un universo dove la dicotomia tra il rispetto per la natura e per l’individuo da un lato, l’arroganza e il delirio d’onnipotenza dall’altro portano allo scontro Il Mondo degli Spiriti e delle #Divinità e il #Pianeta Terra. Ma nulla è incorruttibile e i due mondi finiscono per influenzarsi a vicenda, arrivando a corrompere anche Spyria, la Divina Generatrice, e lo stesso Eres.

L’unica possibilità di salvezza è rappresentata da un magico talismano: il Seme della Speranza. Già adottato da alcune scuole medie e da alcuni istituti superiori, #Il seme della speranza è un fantasy moderno, per ragazzi e adulti, che analizza gli aspetti più candidi dell’animo umano mettendoli in contrapposizione con la bramosia di potere e di denaro.

Emiliano Reali scrive per il cinema e collabora con la pagina Cultura de “Il Mattino”, con “Il Riformista” e cura una rubrica di libri su “HuffPost Italia”. Con l’autore esaminiamo il genere di racconto scelto.

Perché hai scelto questa #tipologia di racconto?

«Inizialmente per gusto personale, mi piace il mondo del fantasy e del fantastico, ne sono appassionato da sempre. Poi andando avanti nella scrittura mi sono reso conto che poteva essere la formula perfetta per arrivare ai #giovani, per consegnare loro dei messaggi in un modo confortevole, che avrebbero riconosciuto come proprio.

Di qui sono scaturite due #consapevolezze: la grande potenzialità che il libro aveva e al contempo il profondo senso di responsabilità che non mi ha mollato un attimo durante la stesura».

Che ruolo attribuisci alla natura nel XXI secolo?

«La natura è la nostra salvezza, è l’unico lascia passare possibile per il futuro. Se continueremo ad abusarne e a mutilarla irresponsabilmente giungeremo all’autodistruzione.

Dovrebbe essere una priorità di tutti preservarla e rispettarla, partendo dai ‘governatori’ del pianeta per giungere ai singoli individui. Ognuno può e deve fare la sua parte per innescare un’inversione di rotta. Ho fiducia nelle nuove generazioni».

Nel romanzo la salvezza potrebbe arrivare da un talismano. Nella nostra vita da dove può arrivare la #salvezza?

«Ad esser precisi la salvezza non risiede nel talismano, ma nello scovare un cuore così puro da riattivarne i poteri. La #chiave non è mai fuori di noi ma in noi, dentro ognuno c’è il potenziale per il cambiamento, per una consapevolezza che valichi gli interessi personali.

Capire a che punto siamo, che effetto hanno le nostre azioni sugli altri e sulla terra, risvegliarsi da un torpore egoistico e materialista dal quale ci siamo lasciati avvolgere, questo significherebbe avere ancora una possibilità di salvezza».

La magia evoca #originalità. Perché scegli questo mistero nel raccontare la storia?

«La vita è magia, il mistero si cela dietro l’ovvio in ogni nostro attimo. Credo che ci sia ben altro oltre quello che viene definito ‘normale’, credo che si possa andare oltre e percepire l’essenza ascoltandosi e ascoltando davvero. In questo #libro volevo raccontare la vita nelle sue sfaccettature, e quindi non potevo esimermi dallo scandagliare anche gli aspetti meno ovvi e più sottili».

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