Il silenzio delle ninfee, viaggio nell’introspezione dell’anima

DI REDAZIONE

La terra nutre il corpo essendo madre e culla…
E l’anima trova il suo rifugio per vivere e apprendere e per essere parte dell’universo.
Nelle movenze del tempo si nasconde tutta la meraviglia della conoscenza e il cammino verso il salto dell’oltre  che serve per scandire i gradi dell’accrescimento dell’anima.

Ogni essere che vive apprende attraverso il tangere la vita e tutto ciò che a sua volta tange la vita, e nel vivere compie quel suo cammino che si snoda tra chiari e scuri che nei toni disegnano la natura dell’universo e le sue regole.

Ogni cosa pare nascere dagli ossimori che regolano le leggi cosmiche e nelle antitesi si trova ragion d’essere. Mai esiste compromesso negli accostamenti se non nel momento dei crepuscoli in cui tutto si mescola senza mai farlo in realtà.

Siamo noi come fiori che si schiudono in un solo tempo che non è mai il tempo voluto ma quello destinato e se nel nero s’addormentano, nel bianco si risvegliano compiendo quel cammino eterno che naviga tra ciò che si è e ciò che si vorrebbe essere.

Ma noi siamo anima che dorme in un corpo e quel nutrimento lo cerchiamo sia nel pensiero che nel terreno e allora diveniamo sogno e scarpe per camminare e cerchiamo l’ebrezza del volo onirico e la certezza della Terra Madre.

Ecco compiersi quel viaggio che gli autori del “Silenzio delle Ninfee” hanno voluto intraprendere dentro il pensiero di se stessi e nella linfa che dalle radici irrorano di vita la pianta.

Siamo puro pensiero radicato in profonde radici e a esse torneremo quando quel viaggio sarà compiuto a metà per poi trovare nella metempsicosi dell’anima un nuovo viaggio da intraprendere.

Nel silenzio delle Ninfee vi è vita e puro pensiero fusi insieme per sognare in un lago d’incantate acque dal color smeraldo.

Il silenzio delle Ninfee libro di Genoveffa Frau e Giancarlo Gravili

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