Il Vaccino? Meglio renderlo obbligatorio. E chi si rifiuta se ne assume la responsabilità

di Michele Piras

Coloro che, solamente ad evocare (l’ipotetica) obbligatorietà del vaccino, straparlano di fascismo, non solo utilizzano gravemente a sproposito il termine, ma mi pare proprio che non mostrino sufficiente rispetto per gli altri.
La libertà di scelta di ciascuno di noi non è in discussione, ma essa non implica la libertà di nuocere agli altri e di ledere il loro diritto alla salute.
D’altra parte non esiste la possibilità che chi rifiuta il vaccino venga escluso dalle cure mediche, che spettano comunque di diritto a tutti.
Come del resto il diritto di parola è riconosciuto anche a coloro che sarebbe meglio tacessero.
Per fortuna esiste una Costituzione che garantisce ognuno, anche costoro.
E guarda caso si tratta di una Costituzione antifascista.
Ma di fronte al rischio che grandi quantità di persone, pretendendo di essere liberi nella scelta (oltre che liberi di disconoscere i lumi del progresso scientifico e la medicina), producano un ritardo nel raggiungimento dell’immunità di gregge e nel lento processo di ritorno alla normalità (oppure che determinino scenari anche peggiori) sarebbe bene rendere il vaccino obbligatorio.
In maniera tale che chi si rifiuta se ne assuma la responsabilità, fino in fondo.
Come è giusto che sia.
Sempre.
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