Medici no-vax? Un pericolo concreto per i malati

di Gerardo D’amico

Sull’obbligo vaccinale stiamo facendo un gran polverone come tanto piace a questo paese: al momento i vaccini purtroppo mancano, le dosi arriveranno col contagocce per le prossime settimane, c’è tempo per informare correttamente la popolazione. Che sentendo parlare di obblighi, gente che ha dubbi, sanitari che rifiutano ovviamente entra nel panico.
Dobbiamo purtroppo prendere atto che abbiamo a che fare con una corposa fetta di medici, infermieri, operatori sanitari che non si sa cosa abbiano studiato, semmai l’abbiano fatto, durante il corso universitario. Lo sapevamo perché solo il 12% si vaccina contro l’influenza, e negli ospedali vengono ricoverati anche loro, da adulti, tra i malati di morbillo.

Sono loro la prova provata della deriva di una Università spesso lassista, esamificio, inquinata da docenti di arti magiche, vedi i corsi di omeopatia o le teorie hammeriane che sbucano sotto mentite spoglie.
Ignoranza comunque non ammissibile, in chi non solo è pagato per curare gli altri, ma può trasmettere malattie a chi ha già la salute compromessa: è intollerabile.
Come un sacerdote che va a donne viene spretato, come un militare che non vuole maneggiare un’arma viene congedato, nessuno vieta a questa massa di ignoranti di continuare a crogiolarsi nelle loro convinzioni medievali, new age, “alternative”: ma devono accomodarsi fuori dalla professione.
Accompagnati alla porta, radiati dagli Ordini perché indegni di portare il camice e licenziati perché un pericolo concreto per i malati.

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