Infiammazione intestinale e alimentazione

di Cristina Piloto (biologa/nutrizionista)

Spesso capita che ci siano persone che non mangiano frutta e verdura ed evitano mandorle, noci e semi oleaginosi (sesamo, lino, girasole, chia, canapa, zucca) già da molti anni, e spesso il motivo è che tempo addietro, in occasione di un episodio di colite o di diverticolite è stato loro chiesto di evitare accuratamente prodotti fibrosi o con residui vegetali, come appunto la verdura, la frutta e i semi oleosi, basandosi sul fatto che questi alimenti potrebbero accentuare l’irritazione del colon.
La colite è un’infiammazione o un’irritazione del colon, cioè dell’ultimo pezzo dell’intestino. I diverticoli sono piccole estroflessioni nella parete del colon che si gonfiano verso l’esterno. Tutti i settori del canale alimentare possono dare origine a diverticoli ma il colon è quello in cui la loro presenza è più comune. La causa più frequente della malattia diverticolare sembra essere dovuta proprio alla carenza di fibre nella dieta. Solo quando i diverticoli si infiammano, evolvendosi in diverticolite, la malattia da segni di sé.

È oggi dimostrato in modo inequivocabile che l’assenza di questi fattori protettivi (frutta, verdura, semi oleosi) può aumentare l’incidenza di molte forme tumorali, per cui l’eliminazione di queste sostanze dalla dieta, anche se davvero dovessero accentuare la colite, dovrebbe essere estremamente cauta e sottoposta a una forte valutazione critica soppesandone vantaggi e svantaggi.
In più oggi abbiamo la conferma che noci, semi oleosi e anche altri cereali fibrosi spesso eliminati in caso di colite, non possono che fare del bene, visto che un lavoro americano pubblicato sul JAMA ha evidenziato che l’assunzione di queste sostanze è innocua ai fini dello sviluppo di colite o di diverticolite (Strate LL et al, JAMA. 2008 Aug 27;300(8):907-14).
Il lavoro è stato uno studio epidemiologico molto accurato e durato a lungo nel tempo. Quasi 50.000 persone sono state rivalutate per le loro abitudini alimentari nel corso di quasi 20 anni di vita, e non è emersa alcuna correlazione tra l’introduzione di questi alimenti e la comparsa di colite o di diverticolite.
Inoltre, mandorle e semi oleaginosi hanno una forte componente antinfiammatoria. Lo si pensava da tempo, e si tratta di qualcosa che fa parte della tradizione popolare antica, ma da un po’ è un fatto documentato da un lavoro molto interessante svolto da un gruppo di ricercatori di Taiwan, pubblicato sull’European Journal of Nutrition.
I ricercatori hanno impostato uno studio “cross-over” (cioè ogni persona ha fatto in modo casuale prima un tipo di dieta e poi l’altra) facendo mangiare a un gruppo di diabetici che si trovavano in una classica situazione di sovrappeso e con aumento dei trigliceridi, il 20% della propria dieta sotto forma di mandorle. In media 50-60 grammi di mandorle al giorno ciascuno per un periodo di almeno 4 settimane. Alla fine del periodo di studio, e senza avere modificato null’altro della propria dieta abituale, nei soggetti che avevano introdotto nella dieta le mandorle si è visto non solo un riequilibrio dei trigliceridi, ma in modo significativo si è potuta misurare la riduzione di molte citochine infiammatorie. In particolare, si è visto un calo di IL6 (interleuchina 6) e di PCR (proteina C reattiva) di oltre il 10% e in modo ancora più specifico un calo significativo del TNF (Tumor Necrosis Factor).
La ricerca scientifica ha quindi già confermato che pur in presenza di un colon indebolito da diverticoli o da una malattia degenerativa, noci e semi oleosi possono essere mangiati con serenità e con gusto (masticandoli bene). Sono alimenti che, apportando grassi buoni nella nostra dieta, migliorano anche la sensibilità insulinica.
Usiamo quindi con serenità queste fonti di benessere (salvo che nelle fasi acute di questi disturbi, dove è indicata un’alimentazione povera di fibre e prevalentemente liquida o semiliquida). Frutta, verdura e semi oleosi hanno dalla loro parte innumerevoli meriti, che è lecito a chiunque sfruttare fino in fondo.
Image of a doctor in a white coat and bowel above his hands. Concept of healthy bowel.

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