DI LUCIANA IBI
Non ci so stare
in questo asettico
spazio razionale.
Soffoco,
dentro a questa chiusa mente
che costruisce pareti di cristallo
e
mi nutre di paure e insicurezze
donandomi un pallido riflesso
del Sole oltre il vetro.
Io sono altro….
..calore
sprigionato da colori accesi.
Sguardi
attenti a catturare Sogni.
Maestosa
apertura alare
che conduce sulle Altezze.
Abbandono
il Corpo a terra
e ,
mi nutro di Vento,
di respiri ,
a me simili…
..se la notte
l’alta marea sale,
non annego nelle lacrime,
salgo fra gli scogli,
raggiungo il riparo
celato agli sguardi.
Acuminate spine
fra i rovi
lo difendono.
L’Anima mia
è
una mappa di graffi e ferite
che l’acqua salmastra deterge.
La fragilità
non mi appartiene.
Ho
laccati artigli
per difendermi,
occhi
che riflettono
terra e muschio,
conosco
la formula per comporre
il rame versato fra i capelli
e ,
i segni sul mio viso,
si stemperano su un sorriso
che
rivela la dolcezza del miele
al mio interno.
La miscela
di quel che sono
è esplosiva,
creata nell’antro
della Strega.
Su una mano
la Torcia arde sempre accesa
Sul palmo dell’altra ,
una manciata misteriosa
di polvere di Stelle,
genera
la mia complicata,
solitaria Essenza.
Immagine tratta dal web
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