L’ importanza di imparare ad accettare ciò che ci accade

DI PINA COLITTA

 

L’essere inadeguata, l’essere indecisa, l’essere fallita sono
manifestazioni del nostro Io: la nostra mente vorrebbe andare in
direzione opposta al nostro Sé, alla nostra vera natura.

Siamo spesso portate a rinfacciarci soprattutto di non seguire le orme
di chi, come i nostri genitori, sono stati guida ed esempio senza
comprendere fino in fondo che, se facessimo così, finiremmo per
realizzare la loro esperienza e non la nostra, ciò che siamo nel
profondo.

Quando arriva un fallimento, forse l’unica cosa da fare non è sognare
o fantasticare un’altra vita, rimpiangere, ma accettare quello che
accade.

Non sarebbe male qualche volta seguire degli esempi di vita che,
apparentemente, non rispecchiano i nostri “sicuri” modelli educativi
che ci distolgono da qualsivoglia tentazione di vivere un po’ in
superficie, libere di essere solo attente a noi stesse, come corpo e
come puro prodotto di attrattività.

Potremmo vivere la fantastica esperienza di occupare il nostro tempo
in attività che richiedono energie e pazienza, pur non rapportate a
quelle che una donna, madre e moglie, svolge nel quotidiano.

” I dolori, le gioie, i traguardi gli smarrimenti silenzi le tregue gli oblii fugaci… Bisognerebbe vivere il tutto con ugual presenza, senza rinuncia senza infingimenti. Vivere il tutto come il volo di un gabbiano per noi stesse con l’abc dell’io più vero, per il tempo globale più che per un giorno o un’occasione.

Nel volare, si sa, si incontrano i sollievi della brezza o i fortunali …
Ma quel che conta e volare fino a quando c’è dato.
Il cielo è libero senza percorsi obbligati o stazioni di arrivo, non ha una quotidianità… Chi negherà che al termine del volo la nostra media non sia stata la totalità?!”
Citazione di: Michele Pastore

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