La villeggiatura

DI TERESA TROPIANO

L’estate è la stagione della villeggiatura.
Molte volte, per il fine settimana, da bambina, restavo a dormire dai miei nonni paterni, in campagna.

Al mattino, appena sveglia, mi incantavo ad ammirare mia nonna che si pettinava i lunghi capelli bianchi, morbidi, ad onde, che in seguito raccoglieva in una treccia avvolta sulla nuca, con una forcina.

E poi la colazione sul piazzale con latte bianco di mucca e le trecce di pasta frolla fatte da lei…chi se le scorda!
E quell’odore di bucato, dei panni stesi al sole lavati col sapone di Marsiglia, sulla pietra nella bacinella di creta… E le rose profumate!

I miei più frequenti ricordi di bambina mi riconducono a dei vecchi trulli che mio padre affittava per trascorrere un paio di settimane nella natura.

Mi è rimasto dentro l’odore del forno acceso, del fumo del caminetto, dell’erba secca bagnata di rugiada e della menta, del gelsomino, della pietra imbiancata a calce, dei grilli alla sera e del frinire delle cicale in pieno giorno!

E le corse con i miei fratelli, le gare con le biciclette, le ginocchia sbucciate…come dimenticare tutto questo?

La mia famiglia d’origine era composta da 7 persone:
i miei genitori e noi 5 figli.
Mio padre era un semplice operaio della fabbrica della ceramica delle Puglie e mia madre casalinga.

Correvano gli anni ’70 e si assaporava ogni attimo della vita, una vita fatta di sacrifici e rinunce; eppure non ci mancava nulla. Avevamo cibo sulla tavola e di che vestirci poiché molti indumenti li cuciva mia madre.

Ella sferruzzava per farci i calzini a rombi che sfoggiavamo nelle mitiche scarpette in pelle ad occhi di bue!

Mio padre risparmiava al fine di concedersi il lusso di portarci in villeggiatura per riposare dallo stress dell’estate. La scuola all’epoca iniziava ad ottobre e tutto ciò si poteva fare, fino a fine settembre (periodo più bello).

Purtroppo negli ultimi anni si è persa questa bellissima abitudine poiché il ritmo quotidiano frenetico e frettoloso non ci consente di goderci l’essenza della vita.

Ma in me resterà per sempre il ricordo dei tempi belli.

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