Non illudiamo noi stessi con l’arma della presunzione

DI FRANCO FRONZOLI

“ Più piccola è la mente, più grande è la presunzione .” Una frase che non è stata scritta dall’ultimo arrivato bensì da Esopo.

In quello specchio, tanta, troppa gente presume essere chi in effetti non è, anzi mai stato.

Ai nostri giorni si vuol far credere di essere i migliori, i più capaci, i più intelligenti, i più saggi: niente di più falso.

Siamo quello che siamo e per crescere non dobbiamo mettere dell’acqua sotto i piedi, bensì creare un giardino dove convivono il sacrificio, la fatica, la cultura, la determinazione.

C’è chi vuole scalare la montagna con le scarpe da tennis, chi crede che la vita sia una passeggiata e la strada un eterno rettilineo semplice da percorrere.

C’è chi vive convinto di essere un punto dove rotea l’universo, avendo la presunzione di essere il più bello e profumato.

Questi sono gli insipienti, coloro che sulle loro spalle non hanno mai appoggiato un sacco di cinquanta chili di cemento, ad esempio.

C’è chi è vestito di superbia, ci sono poi anche quelli che alzano gli occhi, fissando magari il cielo, perché non gradiscono incontrare chi gli sta davanti.

Gli idioti conclamati.

Quelli che ritengono di avere il pedigree di diversi e migliori,  ritenendosi superiori , non si sa bene di cosa o di chi, e non si vogliono arrendere a quello che lo specchio gli dice : “ sei una nullità “

Non è il vestito che si indossa a dare una qualifica, il rispetto, la riconoscenza:  quello che conta è quello che si ha nel cuore, non il lato esteriore.

Anche i miliardari muoiono, nonostante siano circondati dai migliori medici, magari un poco più tardi, rispetto a chi non possiede i loro mezzi per curarsi, ma muoiono.

Ognuno dovrà sempre fare i conti con la propria coscienza, verificare la percentuale di dignità acquisita con tanti sacrifici e dolori.

Nessuno è nato “ imparato “ come si suol dire, ma non esserlo e presumere di esserlo, è una delle più tangibili idiozie.

A cosa serve essere munito di intelligenza e non saperla usare ed anche,come si verifica in certi casi, non volerla usare.

Non sono la quantità di libri letti a dare  l’etichetta di colto, ma piuttosto ciò che in quei libri si è trovato di positivo, di gratificante, di soddisfacente.

Non illudiamo noi stessi con l’arma della presunzione anche perché un somaro non vincerà mai il trofeo del “ Prix De L’Arc De Triomphe “ ; quello spetta ai cavalli…

Immagine tratta dal web

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