Pompeo Mariani, “Signore sulla spiaggia”

 

DI ILARIA PULLE’ DI SAN FLORIAN

Avviato dalla famiglia ad una anonima carriera bancaria, Pompeo Mariani rivede ben presto la propria attività, abbandonando un’occupazione che non considera adeguata, e dedicandosi definitivamente alla grande passione che lo pervade: la pittura.

Innegabile l’influsso familiare dello zio, Mosè Bianchi, il quale gli impartisce anche i primi rudimenti artistici, la cui influenza peraltro si evince chiaramente da alcuni dettagli delle sue opere.

Ottimo paesaggista e ritrattista, rimane letteralmente conquistato dalla città di Bordighera dove costruisce una villa che porta il suo nome, mentre nel giardino della stessa edifica il suo studio personale, denominato La Specola, arredato sia con opere personali che con disegni ed incisioni di illustri colleghi, oltre ad innumerevoli, preziosi oggetti a firma Cartier e Tiffany.

Nei suoi dipinti si intrecciano raffigurazioni di suggestivi panorami animati da palme ed ulivi, vegetazione tipicamente ligure, oltre alle celeberrime marine che gli daranno notorietà a livello sia nazionale che internazionale.

È anche un notevole interprete della società dell’epoca – gli anni ruggenti della Belle Époque si palesano nei suoi dipinti – in grado di esprimere quella originale, fascinosa eleganza caratterizzata da dinamismo e vitalità accattivanti e trascinanti.

Le marine in burrasca, in parte influenzate da conoscenza e ammirazione della pittura olandese, si affiancano alle affollate sale da gioco dei casinò – Montecarlo e la Costa Azzurra sono nelle vicinanze e non mancano di mostrarsi attraverso vedute e dettagli – mentre i verdi prati del Ticino mescolati a corse dei cavalli, teatri e caffè riuniscono una produzione dinamica e spumeggiante, esempio di quel vedutismo lombardo di matrice impressionista, eppure rivisto e rivisitato in chiave cromaticamente energica, a tratti fiammeggiante.

Citato, tra gli altri, nel volume della giornalista Camilla Moreno ‘Ospiti illustri a Bordighera’, Pompeo Mariani è conosciuto anche grazie ad un curioso aneddoto sovente riferito alla sua persona, in cui si narra che la Regina Margherita, recatasi nel suo studio per congratularsi circa un ritratto eseguito al consorte, Umberto I, sia stata lasciata in attesa dal pittore il quale si riteneva non presentabile al cospetto della sovrana.

Una volta adeguatamente ricompostosi, procedette quindi ad eseguire anche un ritratto della regina, a parziale risarcimento dell’inopportuna quanto insolita esitazione…

Immagine tratta dal web Dipinto di Pompeo Mariani (1908) Olio su cartone 50×48 Collezione privata

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