Prepariamoci, perché l’inverno sarà duro, lungo e buio

DI CLAUDIA ARU

Niente, non ce la faccio.
Io non riesco a mandare giù che si sia passati dai cecchini in strada da marzo a maggio al ” liberi tutti ” aprendo le gabbie indiscriminatamente tra regioni piagate dal virus e regioni ” pulite” e si è agito come se NULLA fosse successo.
Così facendo, si è creato il pandemonio.
Si sono permesse vacanze in totale libertà tra discoteche, file di persone ammassate, treni, aerei e navi che viaggiavano a pieno carico.

Ho sentito virologi dire qualsiasi cosa, tutto e il contrario di tutto ma soprattutto queste cose:
Il virus è morto
Il virus col caldo, muore
Le mascherine non servono
E poi?
Poi ci si è resi conto che siamo di nuovo punto e a capo, anzi, possibilmente siamo messi peggio di prima, visto che partiamo già con le tasche vuote.
Io capisco i provvedimenti attuali ma quello che non capisco è ciò che è successo PRIMA di oggi.
E mi sforzo, ci provo, ma non ce la faccio proprio.
Onestamente penso che mettere un cerotto su un’emorragia, sia totalmente inutile. Questi provvedimenti sono INUTILI, chiudere teatri, cinema, palestre e ristoranti dalle 18 e permettere gli spostamenti sui mezzi con la gente ammassata, è un controsenso disarmante.
Per cui:
Solidarietà totale alle categorie in ginocchio e soprattutto ai bar, i ristoranti, gli operatori dello spettacolo, gli operatori del turismo, le strutture ricettive, le palestre, gli allenatori, le scuole private e tutti coloro che come me, ogni mattina quando si svegliano non aprono gli occhi, no, li hanno sbarrati.
E magari, manco hanno dormito.
Per noialtri, l’inverno sarà duro, lungo e buio.
Eh, un ringraziamento con le lacrime agli occhi, a tutto il personale sanitario che combatte in prima linea e paga il prezzo di una politica inetta e di valanghe di ignoranza che scaraventano sulle loro spalle il peso del mondo.

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