Rotolando tra le nocche dei miei giorni

DI GIOVANNI DE LUCIA

Se pensassi a te come un ad filo d’erba o fiore di campo, saprei esattamente dove trovarti in questo grande prato che è la vita.

Se ti immaginassi come una goccia d’acqua, vorrei navigare dentro la tua trasparenza e sentendomi mare.

Ma tu sei la piccola scatola carta da zucchero, nella quale ho riposto tutti gli appunti di questo mio andare. Custodisci le mappe del mio cuore, il rocchetto di filo con il quale mi sono cucito al cielo, in te è nascosto quell’unico bottone di madreperla, che tiene unita la mia preghiera all’asola di quest’anima.

Una piccola scatola nella quale non potrebbe che entrare un sol grano di sabbia, ma capace di contenere l’unica risposta letta nella luce dei tuoi sorrisi, l’odore dei tuoi capelli, il sapore delle tue labbra rosa e quell’infinito colore del “tu ci sarai per sempre”.

Oggi come in tutti i miei, mi trovo a far rotolare te tra le nocche delle mie dita, sapendo bene che la musica la si può inventare anche con i piccoli movimenti che fanno le ali di una farfalla.

Tu sei la vita e a descriverti non basterebbero cento risme di carta d’Amalfi, come non basterebbe tutto l’inchiostro di questa notte ed è per questo che ti dono il semplice rotolare tra le nocche dei miei giorni.

Foto da Pinterest

 

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