Terra madre

DI TERESA TROPIANO

Quanto soffri, terra madre?
Quanto dolore devi sopportare, nelle viscere del tuo ventre?
Hai dato alla luce boschi e pinete,
montagne rocciose,
verdi colline, vallate
e praterie sterminate.

Hai donato tutta te stessa
a quest’umanità ingrata
che t’ha presa, egoisticamente,
sfruttata, consumata,
stuprata, fino allo stremo
senza rispetto, né alcun freno.

Ghiacciai perenni
disgelati, si disfano
sotto gli occhi del cielo
e non bastano fiumi,
né mari, né oceani
ad arginare l’impeto
di cotanto fluire
causando lo squilibrio ambientale e disastri naturali.

Fiamme divampano
nel cuor del creato
e i tuoi figli, dal seno,
l’uomo crudele ha strappato
senza alcuna pietà,
né amor per la vita,
nel rogo acceso dalla crudeltà.

Non basterebbero
tutte le lacrime degli angeli
a piovere sul dolore,
a spegnere il fuoco
che devasta l’universo
e animali uccisi
dall’egoismo umano
non faranno più ritorno
tra le braccia del mondo.

Ascoltami, mia terra madre,
perdona chi ti ha fatto del male
perché accecato dal progresso
egli ha ferito solo se stesso.
Riportaci le vecchie stagioni
nel ciclo di vita normale
chissà che rinascano i fiori
nel nuovo giardino, domani
e forse verranno le fate
a danzare e a parlarci d’amore.

Immagine tratta da Pixabay

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