Umano genere

DI ANTONIO MARTONE

 

L’uomo è il più intelligente e dunque il peggiore animale della terra: il più spietato, il più cinico, il più feroce, il più bugiardo. L’uomo mente anzitutto a se stesso ed è capace di qualsiasi bugia pur di divorare le sue prede sentendosi dalla parte della giustizia.

Quando la genia umana finirà di propagarsi, quando le condizioni della sua sopravvivenza saranno ormai impossibili (che dipenda dall’uomo oppure da cause naturali) la terra ritornerà a vivere in un “silenzio nudo” e in “una quiete altissima” entro “uno spazio immenso”.

Sulla terra senza l’uomo ritorneranno i cicli segnati dal sole e dalle galassie. Le stagioni riprenderanno a farla da padrone ma anche questo stadio non sarà l’ultimo ma durerà soltanto fino alla morte della nostra stella di riferimento, ossia il sole.

Quando il sole morirà, fra 5/sei miliardi di anni, tutto verrà riconsegnato per sempre all’eterno vuoto. L’immenso mistero troneggera’ nei millenni senza fine. Il tempo verrà cancellato dalla storia e la storia diventerà ciò che è sempre stata, ossia nulla.

Sull’universo regna e regnerà per sempre l’eterno male, il freddo nulla costituito dalla morte e dell’assenza di senso. Il mondo, l’universo tutto, l’integralità degli enti animati e inanimati, sono posseduti dalla più intima e necessaria sostanza malefica.

Il mondo è male. Il bene è soltanto l’apparire provvisorio della sua mancanza.

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