A rallenty si ripercorre la vita. Immagini fisse, immortalate passano davanti agli occhi, gesti e procedure mille volte riprese.
Volti e sguardi perplessi, maschere contratte, interrogativi, muri di cordone confinati dietro le scene di un crimine.
Registrare un copione che si ripete con ordine e compostezza e l’unica cosa che puoi notare nella tragedia. Avvezzi nel delineare ogni particolare e schema, tutti sanno cosa fare, tranne io che, spettatrice e narratrice faccio fatica a concepire e con quel nodo alla gola mi sembra di vivere in una irrealtà che fa eco nell’anima e mi rimanda a un TG.
È una perdita che in fondo ho provato tempo addietro per ciò che dovrebbe essere e non è. Provo ad allontanare nella incompiutezza di una professionalità che non rispecchia nessuna emergenza. È lontana dai luoghi istituzionali e mi chiedo quando le leggi siano attuate per prevenire la violenza che ha travalicato ogni contenimento.
Siamo soli anche in un condominio, anche in mezzo a una pandemia.
Bussa alla porta del tuo vicino, chiama fatti sentire, confida il tuo pensiero, rovista negli scatti di lucidità per depositare il bagaglio pesante che diviso dia più facile da portare.
Fatti avanti non sei solo.
Maria Ronca, Sociologa
- Juan Gris, Ritratto di Picasso - 26 Aprile 2024
- Cambiamenti e scuse - 26 Aprile 2024
- Umanità dormiente - 26 Aprile 2024