Un pezzo di cuore in tasca

DI MARIALUISA VILLA

Oggi per un momento sei tornata da me. Fuori c’è il sole, l’inverno sta passando, l’aria più tiepida invoglia a spogliarsi un po’, ad alleggerire gli abiti e scaldarsi i timidi raggi del sole.

Ho aperto l’armadio e ho preso una giacca meno pesante, una che non indossavo da qualche anno e che, ripensandoci, ho sempre portato poco.

L’ho infilata e, mettendo le mani in tasca, ho sentito qualcosa. Ho sfilato la mano e guardato cosa c’era nel palmo: una caramella, uno scontrino del supermercato tutto sbiadito, ma sul quale sono riuscita a leggere ancora la data: novembre 2012.

Quasi dieci anni fa! Quindi ho realizzato che da dieci anni non indossavo quella giacca. Strano, perché è di buona fattura e tutt’ora attuale. Ancora una volta ho constatato che c’è sempre troppa roba nei miei armadi, e che finisco poi di indossare sempre la stessa.

Dieci anni! Il mio nipotino quindi ne aveva due e ora è un ragazzino che frequenta la prima media. Quanta vita è passata! Ma c’era ancora un pezzo di carta, stropicciato ma ancora leggibile.

Una lista della spesa, scritta di tuo pugno. Una di quelle che mi davi la mattina prima che uscissi per andare al lavoro. Ho riconosciuto subito la tua scrittura tonda e il mio cuore ha avuto un tuffo.

Avrei voluto girarmi e, vedendoti dietro di me mentre mi accompagnavi alla porta, chiederti se avessi ancora la tua scorta di mele, e se fossi sicura che nel frigo ci fossero abbastanza dei tuoi yogurt aveva e noci.

Ma non mi sono voltata. Perché sapevo che se l’avessi fatto, non ti avrei trovata.
E avrei avvertito, ancora una volta e come sarà sempre, il vuoto immenso che hai lasciato quando te ne sei andata, mammina mia.

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