Un uomo, quando è padre…

DI MARIAESTER GRAZIANO

Un uomo quando diventa papà cambia pannolini, si sveglia la notte, combatte con le pappe.
Gioca sul lettone e dimentica le ore di sonno perduto.
Il tempo diventa liquido e si risucchia tutto giù, veloce come acqua nella vasca dopo il bagnetto.

Un uomo quando diventa papà chiede le tabelline e si arrabbia. Si arrabbia molto soprattutto per quella del nove. Arrivati a quella del dieci è una discesa. Ma ogni tanto, mentre guida in mezzo al traffico e pensa alle bollette, ti chiede di colpo la tabellina del nove.

Un uomo quando diventa papà, può avere voglia di piangere forte ma non lo fa. Oppure lo fa di nascosto, sotto le coperte, dietro una tenda, dentro la macchina in mezzo al traffico e pensa alle bollette e vorrebbe chiederti la tabellina del nove ma ormai sei a scuola e confessarti che anche lui sbaglia sempre la tabellina del nove, che la odia e che il papà perfetto che credi di avere non è davvero così bravo.

Un uomo quando diventa papà guarda molti telegiornali e si preoccupa della borsa anche se lui il codice Mibtel non sa neppure cosa sia. Ma quando si tratta di numeri c’è sempre da preoccuparsi. Per questo è importante imparare la tabellina del nove.

Un uomo quando diventa papà si preoccupa della guerra.
Un uomo quando non era papà con la guerra ci giocava coi soldatini e i nemici del quartiere.
Un uomo quando diventa papà ha mezza vita per lui e mille vite per i figli ma poi i figli si sentono sempre un po’ mezzi senza il papà.

Si eredita la mezzità e si prova a farla intera appiccicandoci liti furibonde, riappacificazioni arruffate. Tentativi di abbracci.

Immagine tratta dal web

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