Un’ondata verde investirà l’edilizia europea

DI ELENA CAVALLONE

Arriverà in una luminosa tonalità di verde.

La cosiddetta “ondata di rinnovamento verde” prevede di rinnovare 35 milioni di edifici inefficienti entro il 2030, al fine di ridurre le emissioni e stimolare la ripresa del continente.

Il Vicepresidente esecutivo della Commissione europea, Frans Timmermans, afferma che “ questa strategia offrirà enormi opportunità per abbellire le nostre città e campagne e per convincere le persone a mettersi al lavoro immediatamente. Questo è uno dei settori in cui è possibile combinare un obiettivo a lungo termine con risultati immediati a breve termine. Inoltre ha un effetto positivo sulle piccole e medie imprese che si troveranno a poter lavorare molto per migliorare la qualità delle nostre abitazioni”.

La Commissione considera questo progetto la chiave per raggiungere i suoi obiettivi climatici, Gli edifici consumano il 40% dell’energia in uso all’interno dell’UE e compensano anche del 36% delle emissioni di gas serra legate alla produzione dell’energia.

Ma come trarrà effettivamente beneficio da questi cambiamenti il ​​consumatore medio di energia?Cédric de Meeûs, Vicepresidente degli affari pubblici presso LafargeHolcim ce lo spiega. “Per le persone che vivono in appartamenti, case ed edifici il rinnovamento energetico delle loro abitazioni porterà a bollette energetiche più economiche e ne trarranno vantaggio direttamente su base mensile. C’è poi la prospettiva dei proprietari degli edifici, che attraverso l’attuazione dell’ondata di rinnovamento in tutta Europa saranno incentivati ​​per ristrutturazioni verdi, attraverso condizioni finanziarie migliori, oltre ai sussidi diretti, che incentiveranno davvero il rinnovamento energetico dei nostri edifici”.

L’UE vuole rendere più facile l’accesso ai fondi per le ristrutturazioni verdi e lo ha incluso come condizione per accedere al fondo per la ripresa economica post coronavirus. Ma ciò potrebbe non essere sufficiente.

Secondo lo European Environmental Bureau la quantità di opere di ristrutturazione deve aumentare rispetto a quanto proposto dalla Commissione. “Se si guarda alla relazione del Parlamento europeo, basata su dati scientifici, per poter progredire verso le emissioni zero entro il 2050, abbiamo bisogno di aumentare di circa il 3% queste opere di ristrutturazione invece del 2%, quindi perché non le triplichiamo, invece di raddoppiarle?”, propone Stephane Arditi policy manager presso l’organizzazione.

L’onda del rinnovamento verde è solo un’idea al momento. I fondi per la ripresa economica sono nelle mani degli Stati membri e spetterà a loro decidere come usarli.

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