Uomini deturpati con l’acido: quando il carnefice è donna

di Maria Parente

Aggressioni e violenze non hanno sesso anche se siamo portati ad individuare generalmente le vittime nelle donne, più fragili e vulnerabili alle attenzioni morbose del partner.

La violenza non ha genere, ecco perché è doveroso parlare anche di violenza sugli uomini: le denunce sono pochissime rispetto ai casi.

Una forma di violenza più “sotterranea”, perché se ne parla molto meno, è quella che vede nel ruolo della vittima l’uomo e in quella del carnefice la donna. Secondo l’ISTAT i casi relativi alla violenza sugli uomini ammontano a 3 milioni e 574 mila che hanno subito molestie almeno una volta nella vita e di 1 milione e 274 mila casi tra il 2015 e il 2016. Sempre secondo l’Istat gli autori sono per la stragrande maggioranza uomini: accade nel 97% dei casi di vittime donne e nel 85,4% di vittime uomini.

William Pezzullo, 34enne di Travagliato, ex barista e pugile, è stato vittima di un agguato organizzato nel 2012 dall’ex compagna Elena Perotti insieme a Dario Bertelli, in cui i due gli hanno lanciato un secchio contenente un mix di acidi dopo averlo sorpreso e immobilizzato all’ingresso della sua abitazione. Una battaglia che conduce da nove anni per far valere giustizia anche sugli uomini vittime di violenze aberranti, troppo poco presi in considerazione poiché i numeri sono inferiori a quelli relativi alle donne. Da Milano arriva la testimonianza di Giuseppe Morgante, il 30enne aggredito e sfregiato con l’acido a Legnano, nel Milanese, dall’ex fidanzata Sara Del Mastro nel maggio del 2019. Nel maggio 2020 il tribunale di Busto Arsizio ha condannato Sara Del Mastro a 7 anni e 10 mesi. I giudici non hanno riconosciuto l’aggravante della premeditazione. L’accusa aveva chiesto 9 anni. Mentre ad Elena Perotti sono toccati pochi giorni di carcere ed è finita subito ai domiciliari.

Invisibili agli occhi della società e dello Stato: dopo il clamore iniziale dell’accaduto le due vittime, come tanti altri ignorati anche dalla cronaca, sono state accantonate con le loro sofferenze senza che più nessuno abbia offerto loro supporto, anche solo morale. Una battaglia che invano continuano a condurre fiduciosi di avere finalmente giustizia.

da dietroilpregiudizio.it

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