Sanremo73. Comunque la si pensi, una cosa è certa: il festival non lascia indifferenti

di Chiara Farigu

Ci siamo. Sta per incombere la settimana festivaliera per antonomasia. Quella che divide l’Italia tra ‘chi io? manco se costretto’ e quelli ‘è un evento checchè se ne dica’. Poi scopri che quelli ‘io non ho manco il televisore’ sono i primi il giorno dopo a commentare sui social, a dire la loro su quello e quell’altro artista o presunto tale.

Sarà una settimana in cui tutto il resto passerà in secondo piano:  dal caro bollette/accise carburanti/recessione ai migranti e guerra in Ucraina, solo per citarne alcuni.

Per tutti gli altri programmi sia di mamma Rai, e ancor più della concorrenza, nonostante  quest’anno abbia deciso di controbattere coi programmi di punta, non c’è partita.  

Sarà lo show sanremese  a farla da padrone da martedi 7 febbraio sino a sabato 11 quando a notte inoltrata verrà incoronato il 73° vincitore della gara canora più longeva d’Italia.

Non c’è Sanremo senza polemiche.  Piccole, grandi, vere o inventate, poco importa. Ciò che conta è parlarne. Stare sul pezzo, perchè ‘Sanremo è Sanremo’.

Sul compenso del direttore artistico nonché conduttore è già stato detto di tutto e di più così come su quello dei co-conduttori. C’è chi grida allo scandalo e chi se ne fa una ragione e c’è chi dà del mentecatto a chi si ostina a parlarne.

Comunque la si pensi, una cosa è certa: il festival non lascia indifferenti. Vuoi o non vuoi un occhio ce lo butti, non foss’altro che per parlarne male.

E poi ci sono i nostalgici. Quelli che rimpiangono quando la famiglia si riuniva attorno alla tivù per ascoltare le canzoni cantate in coppia, spesso con un artista straniero, altre con un esordiente, per poi schierarsi per l’uno o per l’altro, a seconda delle preferenze. Erano i tempi in cui ancora bastava un ritornello fischiettato il giorno dopo per sognare e credere che tutto sarebbe stato possibile. Le canzoni parlavano di sentimenti genuini, di mamme che amano e che sono amate, di amori tormentati. Le melodie erano accattivanti, semplici come le aspettative dei telespettatori.

Oggi è tutto cambiato. Il telespettatore è cambiato. E anche il festival non è più lo stesso da diversi decenni. Sempre più show che gara, più spettacolo che musica. Deve colpire,  intrigare, scandalizzare, esagerare per far parlare di sé. E infatti se ne stra-parla già da qualche mese con quei siparietti-spot tra Amadeus e Morandi che irrompono di continuo negli spazi pubblicitari che intervallano i programmi Rai.

E che fanno dire a chi intende sciropparsi l’intero show  ‘speriamo non siano (i siparietti) la cosa più bella di questo festival’.

A tutti gli altri non rimane che alzare gli occhi al cielo e invocare: San Remo, salvaci tu!

Chiara Farigu

Pubblicato da Chiara Farigu

Insegnante in pensione, blogger per passione. Laureata in Scienze dell'Educazione, ama raccontarsi e raccontare l'attualità in tutte le sue sfaccettature. Con un occhio particolarmente attento al mondo della scuola e alle sue problematiche