di Chiara Farigu
Era all’apice del successo quando giunse al mio paese in occasione della festa del patrono. ‘Legata ad un granello di sabbia’ era in cima alle classifiche radiofoniche, fu il primo tormentone estivo, ancora oggi un cult della canzone italiana.
Alloggiava nell’unico hotel allora presente, decidemmo con le amiche, tutte ragazzine delle scuole medie, di andarlo a conoscere e chiederne l’autografo.
Naturalmente il direttore dell’hotel ci disse che il cantante stava riposando e che non poteva essere disturbato. Stavamo per riprendere la via verso casa quando lui, Nico Fidenco, dal balcone della camera, ci chiamò invitandoci ad aspettare qualche minuto.
Si mostrò gentile e molto affettuoso, chiacchierammo un pò e naturalmente ci fece una dedica con tanto di autografo.
Ricordo il suo sorriso e i suoi occhi azzurri, la sera poi assistemmo allo spettacolo con quel foglietto di carta dedicato piegato diligentemente nella tasca della gonna.
Leggendo oggi della sua scomparsa, quella domenica d’agosto di uno di quei favolosi anni sessanta, ha fatto nuovamente capolino fra i ricordi. Chissà che fine ha fatto quel foglietto di carta! L’emozione invece è ancora viva, come è viva la sua musica e quella sua voce così unica e vellutata.
Ciao Nico! È stato un vero piacere poterti stringere la mano.
- Sanremo73. Comunque la si pensi, una cosa è certa: il festival non lascia indifferenti - 4 Febbraio 2023
- L’arte di Stefano Pani: ‘Benvenuti a Oschiri’, il paese de ‘sa panada’ - 25 Gennaio 2023
- A braccia aperte (Anziana di Desulo), l’arte di Stefano Pani - 7 Gennaio 2023