L’anno che ci lascia e quello che verrà

DI FRANCO FRONZOLI

Siamo alla fine di questo infelice anno pronti a dare il benvenuto a quello che verrà.

È una consuetudine, una tradizione, vogliamo credere e convincere noi stessi che alla mezzanotte del 31 dicembre, si spalanchi una porta ed entri il sole.

Un auspicio.

Pronti al conto alla rovescia, spumante in mano , 3-2-1 , via, auguri auguri auguri.

Ma l’anno che ci lascia e quello che verrà sarà privo di tante cose: niente piazze festose, niente riunioni gomito a gomito, niente fuochi artificiali, mascherina onnipresente.

Insomma continueremo a camminare con le catene ai piedi privi di una buona dose di libertà.

Ci sono coloro che non sono vaccinati che avranno severe restrizioni, una più lunga quarantena, mentre per i vaccinati una finestra in più nella cella ed una quarantena più limitata.

Penseremo a coloro che non ci sono più quando scoccherà la mezzanotte ? Alcuni sì ed altri continueranno a pensare che i camion, presenti in quelle tristi immagini fossero vuoti, che il vaccino è una fake news, che tutta la colpa  di ciò che accade è dello strapotere delle case farmaceutiche.

Gli stessi che difronte alla maschera ad ossigeno si pentono, gridano ( si fa per dire ) “ vaccinatevi “ e chi nonostante tutto inveisce contro medici ed infermieri, prima di morire.

La morte non si augura a nessuno neanche a coloro che se la vanno a cercare.

Comunque sia, non potendo fermare il tempo, stiamo andando incontro al nuovo anno.

Per non deludere nessuno, esprimo il desiderio che il 2022 sia “ foriero “ di buone cose, salute, gioia, felicità, libertà e  soldi quanto basta.

Finite le ritualità torno a leggere il libro che ho iniziato, attendo che arrivino i nipoti,  spengo il televisore anche a cavallo tra i due anni e prenderò quel che viene.

Auguri e buona vita a tutti, perché, ne abbiamo bisogno…

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