L’importanza di lasciare impronte positive sul cammino della vita

DI FRANCO FRONZOLI

La nostra vita è un’ impronta  lasciata nel passato e nel presente, un attimo dopo aver sollevato il piede diventa passato.

Quell’impronta è la nostra coscienza, il bene ed il male, entrambi incancellabili.

La nostra vita ha alle spalle milioni  di sigilli, di marchi, di tracce che segnano indissolubilmente un vissuto dall’inizio alla fine.

Non si possono correggere le impronte lasciate, se il passo è stato sbagliato non potrà essere modificato in “ giusto “ .

È nel presente che dobbiamo impegnare noi stessi per correggerci, per non commettere ulteriori errori che l’impronta ha lasciato.

Dobbiamo comprendere che il presente ed il passato non sono la stessa cosa, perché gli errori del passato impressi nella nostra mente possono essere evitati nel presente.

Evitarli nel presente è molto importante  perché ci da la forza di affrontare il futuro in modo più corretto e saggio.

Ogni passo ha una caratteristica a se, diversa e distinta da tutte le altre, con una propria minuscola storia.

La storia delle epoche ci insegna che non abbiamo corretto nulla, che le tracce nefaste lasciate sono state ripetute se non aggravate.

Le guerre, gli omicidi, le intolleranze, gli arbitrii, le prevaricazioni, le dittature, sono impronte che volenti o nolenti ci porteremo dentro, depositate nel nostro cassetto della memoria, per chi ha ancora memoria.

Quanti passi infelici stiamo lasciando al passato, quante distruzioni, iniziando da quelle inflitte al nostro pianeta, quanti interrogativi e cattivi presagi, esistono
in queste impronte che rappresentano, nostro malgrado, il passato di quelle future.

Dobbiamo cambiare “ passo “ se vogliamo salvare noi stessi e le future generazioni, dobbiamo lasciare impronte di consapevolezza, non di indifferenza, di solidarietà non di egoismo, di amicizia non di ostilità.

È l’odio il più pericoloso nemico della nostra vita, il più terribile, il più nefasto.

Dobbiamo evitare che le nostre “ impronte “ siano intrise di avversione verso gli altri, dobbiamo capire che la forza maggiore è la tolleranza, la comunicazione, il confronto civile che sfocia nel dialogo costruttivo, non fatto di prevaricazione.

Camminiamo scalzi, tutti eguali, senza scarpe che ne imprimano la differenza,  la società è piena di anomale indifferenze.

Dobbiamo uscire da questa confusione morale, esistenziale e soprattutto sociale.

Se non ci “ ricostruiamo “ , quelle “ impronte “ saranno pagine nefaste della nostra storia

del nostro presente

passato

futuro.

Immagine tratta dal web

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