E da un balcone si guarda
il proprio orizzonte lontano
dove quel sole risorge
e i sogni tramontano piano
per lasciar posto a speranze
che della vita han stupore
fatti di momenti fragili
e forti carezze d’amore.
E da un balcone si guarda
con gli occhi a un padre lontano
la luce del mare in silenzio
la calma e violenza è lontana
ma poi ci son mani che stringono
e paura non mette le ali
la notte ha già spento la luce
e una vita ha la morte per mano.
E da un balcone si guarda
con gli occhi giustizia smarrita
ha i pesi affogati nel tempo
in una lunga attesa infinita
Di una giustizia sovrana
che troppo nel tempo ha abdicato
troppo nel tempo è mancato
giudizio a un gioco malato.
E da un balcone si guarda
a un sole che sia meno amaro
che attenui il dolore a chi resta
che il giusto gli tenda la mano
a lenir le ferite profonde
che non guariranno pian piano
perché ogni commesso si paghi
e dignità torni sovrana.
Questo è un testo dedicato a Martina Rossi, che parla dei sogni di una ragazza felice della prima vacanza trascorsa da sola e finita tragicamente tentando di sfuggire ad una violenza di gruppo
Immagine tratta dal web
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