Si chiamava Luana D’Orazio e non aveva compiuto neppure 23 anni . E’ morta a Prato in una fabbrica tessile , risucchiata da una macchina per la filatura che l’ha orribilmente stritolata. Aveva un figlio piccolo .
In questo tempo di vita immateriale, e di lavoro sparito dal nostro orizzonte, questa morte giovane arriva come un pugno allo stomaco, ci risveglia dal nostro torpore pandemico e ci urla in faccia che le tante ingiustizie che ci portiamo dietro da decenni sono ancora tutte in fila e che nessun vaccino si sta studiando per sconfiggerle.
Immagine tratta dal web
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