“Solo perché ti senti bene” di Salvatore Gagliarde, una storia d’amore

DI CRISTINA BELLONI

“Solo perché ti senti bene” di Salvatore Gagliarde, è, a suo modo, una storia d’amore.
È anche un percorso di vita di un quarantenne rampante: da una colta, spensierata superficialità ad una sofferta semi-consapevolezza dell’esistenza, di problemi di relazione, di risvolti psicologici mai realmente risolti.
Nick, il protagonista, è un viver 2.0,, che apparentemente sta bene con se stesso, è appagato dal suo lavoro dirigenziale ed è un vero esperto nell’arte della seduzione.
Ma…

Se la prima parte indugia con compiacimento sulle doti del “maestro “, sulle sottili “tecniche” e sulle sensazioni di benessere e appagamento che il nostro “maschio latino” trae dal suo rapporto fugace e non impegnativo con l’altro sesso, nella seconda parte le fragilità, le contraddizioni e la vulnerabilità del modus vivendi del personaggio, vengono inesorabilmente a galla.

Scritto in prima persona, con uno stile vivace e ironico, ricco di rimandi e citazioni, racconta il “seduttore tipo”, non poi così raro, nemmeno ora, nel secondo millennio.
Un ritratto che ad una prima impressione rimane sgradevole, quasi antipatico, di una conscia, frivola misoginia.

Le vicende quasi casuali, ne mostreranno il lato debole, esposto, “umanizzando” questo perfetto guru dell’arte amatoria, rendendolo sotto una luce quasi malinconica.

Immagine tratta dal web

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