A Viareggio ieri sera alle 23:50 erano in tanti per strada in via Ponchielli, migliaia di persone. Dopo un anno di sospensione a causa del Covid, il corteo per ricordare le 32 vittime dell’esplosione alla stazione ferroviaria è potuto tornare a sfilare, per tenere viva la memoria di una delle più gravi stragi italiane, e per chiedere ancora una parola chiara dalla giustizia, dopo 12 anni.
A sei mesi dalla sentenza della Corte di Cassazione, ancora non sono state pubblicate le motivazioni che hanno portato alla prescrizione dell’omicidio colposo, grazie al venire meno dell’aggravante dell’infortunio sul lavoro. Sentenza che porterà al ricalcolo delle pene per gli imputati italiani e tedeschi.
Fino a che punto si può parlare di una tragica fatalità e quanto invece è dovuto a negligenze e carenze strutturali? Non si può tornare indietro nel tempo e porvi riparo, ma si può lavorare per far sì che un incidente del genere non capiti mai più.
I familiari delle vittime sono ancora in attesa di una giustizia che non riporterà in vita i loro cari, ma forse permetterà loro di riposare in pace.
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