Vietato lamentarsi!

di Simona Melis

Lamentarsi è la cosa più facile, nasciamo soli, nudi di fronte al mondo, la mamma ci coccola e lenisce i nostri dolori, quando piangiamo ci accarezza la guancia, sarebbe bello vivesse per sempre ma un giorno andrà via portandosi dietro il calore di quella carezza. Questo è triste ma significa che siamo diventati adulti e, vestiti dei nostri panni, siamo i responsabili delle azioni e del risultato che queste hanno sulla realtà che ci circonda.

Solo la mamma e lo psicologo hanno l’amore o il dovere di ascoltare le nostre lamentele, i piagnistei, e le inutili manifestazioni di rabbia. Tutti gli altri saranno indifferenti e addirittura infastiditi perché il periodo è difficile e ciascuno è intento a risolvere il proprio ingarbugliato percorso di vita.
La storia insegna che ci sono sempre stati peridi difficili, ancora oggi ci sono paesi più difficili di altri, e mentre qualcuno si lamenta di non avere una casa grande, c’è chi deve abbandonare la propria. C’è chi si lamenta del cibo e chi mangia radici e beve l’acqua degli stagni. C’è chi si lamenta del lavoro che svolge e chi si arrabatta a trovarne uno tra mille difficoltà.
Scegliamo ogni giorno se unirci all’onda negativa di protesta, aumentando il caos, o migliorare qualcosa agendo nella nostra realtà. Bisogna ridimensionare la propria situazione, qualsiasi essa sia, ringraziare ed essere costruttivi, facendo il meglio. L’azione ha un potere grandissimo.
La società è complessa, viviamo in una rete di equilibri, di forze contrapposte, e di conflitti. Siamo piccolissimi e insignificanti ma dobbiamo cercare di parlare meno e agire di più. Bisogna trovare un baricentro dove convogliare energie e forze e, usando queste, operare nella piccola fetta di realtà per farla fiorire come un giardino meraviglioso.
Non fare del male, perché il male torna.
Non parlare male, perché le parole feriscono.
Non agire male, perché le azioni attirano situazioni simili.
Ciò che fanno gli altri non interessa, ciascuno è responsabile del proprio agire.
Scegliere la pace, la non violenza, il rispetto e l’amore non è inutile, o contro producente, ma è una grande rivoluzione silenziosa.
Siamo responsabili solo delle nostre azioni e se queste vanno verso il bene possiamo alzarci ogni mattina sereni perché il nostro agire non ha peggiorato la vita di nessuno e forse ha migliorato la vita di qualcuno.
Una buona parola, un sorriso e un abbraccio possono curare tante ferite.
*Immagine Chiara Farigu

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