Mentre attraversava a piedi Corso Re Umberto, insieme al suo grande amico Fabrizio Poletti, compagno di squadra, davanti al bar Zambon, viene investito da un auto e rimane vittima Gigi Meroni.
Ricopriva il ruolo di ala destra del Toro, ed era soprannominato «la farfalla».
Disputò 145partite in serie A, realizzando 29 gol.
Nato a Como il 24 febbraio 1943 di lui Gianni Brera disse: « Era un simbolo di estri bizzarri e libertà sociali in un paese di quasi tutti conformisti sornioni ».
Una vita stroncata a soli 24anni, che tante soddisfazioni avrebbe potuto dare ancora allo sport.
Ai suoi funerali presero parte 20.000 persone mentre dal carcere Le Nuove i detenuti si mobilitano facendo una colletta per poter inviare fiori.
La Diocesi di Torino si oppone al funerale religioso di un “peccatore pubblico” rivolgendo critiche pesanti e contestando Don Francesco Ferraudo, il cappellano del Torino calcio che lo celebrò.
Questo perché Meroni conviveva con una ragazza sposata, Cristiana Uderstadt, di origine polacche e figlia di giostrai.
Pregiudizi difficili da combattere, che fanno ancora discutere, in molti contesti.
Foto tratta dal web
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